Immaginate uno spazio terso.
L’aria cristallina che permette il vedere.
Che permette il vedere l’altro
attraverso un cuore puro.
Il non giudizio,
ti accolgo,
ci sono,
sto in un silenzio
Sacro,
affinché possa il tuo silenzio
essere quello spazio terso,
quell’aria cristallina
in cui abitano le risposte,
le tue risposte.
Soluzioni impensate,
storie nuove
per una Vita Nuova,
Tua, Nostra.
Incontrare La danza delle grandi madri di Clarissa Pinkola Estés è entrare in uno spazio dove, nel silenzio, l’energia antica, accogliente, silenziosa, priva di giudizio e rispettosa della vita e delle scelte di ognuna delle donne sostiene la ricerca della soluzione che ciascuna sta cercando.
Sarà una grande prova per ognuna di noi.
“E dunque, sediamoci un poco, comadre¹, solo io e te… e lo spirito che scaturisce ogni volta che due o più anime si ritrovano insieme con rispetto l’una per l’altra, ogni volta che due o più donne si raccontano «le cose che contano davvero».
Ecco, in questo rifugio lontano da tutto, l’anima è benvenuta… e invitata a parlare a cuore aperto. Qui la tua anima sarà ben accompagnata.
Ti posso assicurare che a differenza di molte altre nel mondo esteriore, la tua anima è al sicuro qui. Riposa tranquilla, comadre, la tua anima è al sicuro.”
¹ In spagnolo questo termine significa più o meno «essere contemporaneamente luna madre dell’altra». È usato per definire un rapporto molto stretto fra donne che vegliano l’una sull’altra, si ascoltano e scambiano insegnamenti secondo modalità in cui l’anima è sempre presente e talvolta diventa oggetto e soggetto di conversazione.
(da Clarissa Pinkola Estés, Storie di Donne Selvagge, 2008, pagg. 132 e 133).